Alcuni ragazzini che frequentano una scuola media in zona Savena a Bologna avevano creato una chat di gruppo, dove compagni e coetanei potevano segnalare violenze e angherie subìte da un gruppo di bulli. Una iniziativa che in poche settimane ha raccolto tante adesioni, ma che non è piaciuta agli stessi 'bulletti': questi ultimi infatti hanno ulteriormente inasprito le loro prepotenze per indurre le loro vittime ad abbandonare quella chat. Ragazzini e ragazzine presi di mira a quel pinto si sono rivolti agli insegnanti, i quali a loro volta hanno avvisato i carabinieri che, in breve, sono risaliti alla banda: l'ennesima baby gang, composta fra l'altro da alcuni volti già conosciuti agli stessi investigatori. Nei guai sono finiti in quattro: un italiano e tre di origine straniera, tutti fra i 12 e i 13 anni. Un'età che li rende non imputabili, ma gli accertamenti dei carabinieri hanno comunque portato a segnalarli alla Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna, per i reati ipotizzati di molestie, tentata rapina e furto con strappo. I carabinieri hanno infatti raccolto varie testimonianze e ricostruito che il gruppetto si era reso responsabile di almeno due episodi, proprio ai danni dei compagni (due ragazzini e una ragazzina) che avevano dato vita alla chat di gruppo per raccogliere le segnalazioni: uno era stato picchiato dopo essersi rifiutato di consegnare il telefonino, alla ragazza erano stati strappati di mano il telefonino e una banconota da 20 euro. Due dei quattro bulletti identificati dai militari erano già finiti nei guai anche a gennaio: facevano infatti parte della cosiddetta 'baby gang' del Savena che fece parlare di sè lo scorso inverno per essersi resa responsabile di una serie di molestie ad anziani e bambini, danneggiamenti ad autovetture e imbrattamento di muri. Nei prossimi giorni, tutti e quattro gli adolescenti saranno sentiti alla presenza dei loro genitori: anche nei confronti di questi ultimi potrebbero essere presi provvedimenti.