Il Comandante della Legione Carabinieri Emilia-Romagna, Generale di Brigata Davide Angrisani, ha consegnato oggi ricompense ai carabinieri del Comando Provinciale di Bologna che si sono distinti 'per lodevole comportamento e particolare rendimento'. Si tratta di otto encomi, di cui due solenni. Questi ultimi sono andati al Maresciallo Eleonora Masiello, attualmente effettiva alla stazione Bologna Mazzini, per aver salvato un uomo che aveva tentato di togliersi la vita dandosi fuoco in una macchina alimentata a Gpl (fatti avvenuti nell’aprile 2021, quando il militare prestava servizio a Chieti), e a tutti i carabinieri della Tenenza di Medicina (Bologna), che in occasione della 'cinturazione' di quel territorio durante le fasi più acute della pandemia, nella primavera 2020, diedero prova di 'esemplare efficienza e generosa abnegazione prodigandosi a supporto della popolazione'. Gli encomi semplici, concessi su proposta del Comandante Provinciale di Bologna, Colonnello Rodolfo Santovito, sono andati al Comandante in sede vacante della Compagnia Carabinieri Bologna Centro, Cap. Benedetto Paolucci e ai suoi sei collaboratori, per l’indagine 'Villa Inferno' (che ha smascherato un 'giro' di droga che coinvolgeva anche minori); al Comandante della stazione San Ruffillo, Maresciallo Maggiore Andrea Palumbo e ai suoi tre collaboratori, per l’indagine 'Banco Matto'; al Comandante in sede vacante del Nucleo Operativo Radiomobile di Molinella, Maresciallo Capo Daniela Menichelli e ai suoi tre collaboratori, per l’indagine 'Conti in Pari'; al Comandante del Nucleo Operativo Radiomobile di San Giovanni in Persiceto, Tenente Alessandro Rampino e ai suoi quattro collaboratori, per avere smantellato una banda dedita al traffico di sostanze stupefacenti ed estorsioni. Premiati infine il Maresciallo Alessandro Di Meo, della stazione Cc di San Giorgio di Piano, per aver rianimato, libero dal servizio, una ciclista di 65 anni che si era sentita male mentre stava pedalando, e il Luogotenente Gesuino Morittu, Comandante della stazione di Pieve di Cento, per aver rianimato un militare colpito da arresto cardiocircolatorio.