Il Comune di Bologna prolunga fino a fine marzo i dehors straordinari concessi alla luce della pandemia. Ma li restringe nella Ztl ed esclude dalla proroga le aree verdi. Lo prevedono i nuovi criteri licenziati oggi dalla Giunta, che entreranno in vigore dall’1 marzo modificando quanto stabilito dal Piano straordinario per l’occupazione di suolo pubblico approvato a maggio 2020.
All’interno della Ztl, la delibera prevede la riduzione dello spazio per dehors da due stalli sosta a uno (pari a circa dieci metri quadrati), mentre i due stalli rimangono consentiti al di fuori della zona a traffico limitato. Nelle zone pedonali e in quelle interessate dai Progetti d’area (Quadrilatero, via Belvedere e via San Gervasio, via Santo Stefano, via Righi e via delle Moline, via Altabella e via Fossalta, via Caduti di Cefalonia, via Oberdan e piazza San Martino, via Zamboni, via del Pratello e piazza San Francesco, via D’Azeglio), invece, la delibera stabilisce “l’ampliamento delle aree libere e di passaggio per armonizzare l’equilibrio complessivo dello spazio pubblico anche in termini di fruibilità pedonale, carrabile, ciclabile e di sicurezza, riducendo alcuni dehors anche al di sotto dei 30 o dei 20 metri massimi attualmente concessi”. Nelle piazze del centro storico, poi, scatterà “la concessione di dehors Covid aggiuntivi o nuovi per una metratura massima di 10 metri quadrati in luogo dei 20 o 30 precedentemente consentiti, nel rispetto delle norme sulle aree libere e di passaggio”. Dal 28 febbraio, inoltre, cesseranno di avere efficacia gli spazi concessi nelle aree verdi e nei parchi con il Piano straordinario e non ne saranno concessi nuovi. Con le nuove norme, calcola l’amministrazione, verranno recuperati circa 70 posti auto nella Ztl. I pubblici esercizi di somministrazione e i laboratori, infine, saranno esonerati dal pagamento del canone di occupazione di suolo pubblico per i dehors Covid fino al 31 marzo, così come previsto dalla Legge di bilancio 2022.
“Arriviamo a questo atto dopo settimane di intenso dialogo con le associazioni di categoria che ho incontrato più volte anche negli ultimi giorni”, sottolinea l’assessora all’Economia di vicinato e al Commercio, Luisa Guidone. “Le nuove norme sono state approvate considerando che l’ingente numero di dehors straordinari- continua Guidone- ha cambiato sia il volto del territorio che compresso alcuni interessi dei cittadini, specialmente in alcune zone di particolare delicatezza, costantemente monitorate dall’amministrazione”. Allo stesso tempo, “per valorizzare le esperienze positive- conclude Guidone- è stato istituito un tavolo con le associazioni di categoria con l’obiettivo di lavorare a una nuova regolamentazione condivisa seppur limitata alla fase emergenziale, finalizzata ad offrire alla città una proposta innovativa, capillare e responsabile”.

Le novità sui dehors Covid annunciate oggi dal Comune di Bologna sono “accettabili solo a condizione che ci sia la volontà politica a confermare il mantenimento degli stessi anche in tutto periodo estivo”. E’ la reazione di Confesercenti a quanto comunicato da Palazzo D’Accursio: una posizione che l’associazione di categoria sottolinea di aver esplicitato “in tutte le occasioni di incontro con l’amministrazione”. Confesercenti “ritiene che si debba dare ancora un’opportunità ad un settore come quello dei pubblici esercizi, duramente colpito dalla nuova fase di crisi pandemica”, sottolinea l’associazione in una nota. “Se, invece, come appare dalla nota stampa della Giunta comunale- scrive Confesercenti- tali modifiche ai criteri di concessione dei dehors Covid vanno in vigore solo nel mese di marzo 2022, il provvedimento appare un’incomprensibile penalizzazione delle attività di pubblico esercizio e un’inutile aggravio di lavoro per gli uffici comunali che devono rilasciare una nuova concessione solo per un mese. Su questo Confesercenti Bologna esprimerà la sua netta contrarietà in tutte le sedi”.

La stretta sui dehors, che restringe gli spazi a disposizione nella Ztl ed esclude dalla proroga fino a fine marzo parchi e aree verdi lascia con l’amaro in bocca Cna Bologna. “E’ necessario trovare una modalità che consenta la proroga dei dehors ‘diffusi’ ben oltre la fine di marzo e che copra il periodo estivo, prendiamo atto delle decisioni assunte oggi dalla giunta comunale e ci riserviamo di conoscere nel dettaglio le singole situazioni per poter esprimere un parere ancora più articolato”, dice il direttore Claudio Pazzaglia, direttore Cna Bologna, commentando i nuovi criteri definiti da Palazzo D’Accursio per i dehors Covid. “Per quanto riguarda le piazze della città, troviamo eccessiva la riduzione a 10 metri quadrati aggiuntivi di dehors, in quanto con la ripartenza del turismo i tavolini rappresenteranno anch’essi un’attrazione e consentiranno un intrattenimento più ordinato. Oltre ad essere necessari per rendere la crescita del settore più stabile e sostenuta dopo questi mesi così duri”, avverte Pazzaglia. “Riteniamo opportuno dare una comunicazione chiara alle imprese in merito alle condizioni di utilizzo di parchi e giardini che sono i luoghi, soprattutto nei quartieri più periferici, dove la cittadinanza trascorre molto tempo durante il periodo estivo e riteniamo che la programmazione in questi luoghi sia da incoraggiare”, sostiene il direttore di Cna, che suggerisce “la possibilità di mettere a disposizione degli operatori culturali assegnatari del bando Bologna Estate un elenco di partner commerciali della ristorazione e del settore enogastronomico in generale da poter attivare su specifici progetti per garantire l’offerta gastronomica che resta secondaria rispetto agli obiettivi culturali del progetto”.
Infine, l’associazione artigiana spera in una soluzione di equilibrio tra la vivibilità del centro storico, invaso dai tavolini, e le esigenze delle imprese che hanno bisogno recuperare fatturato. “Auspichiamo di poter giungere ad una situazione di occupazione dello spazio pubblico che compatibilmente con le questioni più volte richiamate, in termini di accessibilità totale, dia nuova forma alla città e possa continuare a rappresentare uno strumento concreto per sostenere le imprese del settore enogastronomico della nostra città”, conclude Pazzaglia.