Il video girato dalla polizia con una telecamera nascosta installata nel centro vaccinale mostra l'infermiere simulare l'iniezione nel braccio dell'utente: fa solo finta, poi butta il vaccino e applica il cerotto come se lo avesse realmente iniettato. Il sanitario è un infermiere anconetano di 50 anni, arrestato al termine di una indagine della squadra mobile del capoluogo marchigiano, indagine che tocca anche Bologna da dove erano arrivati alcuni dei 'no vax' che erano andati in quel centro per farsi fare la finta vaccinazione e ottenere così indebitamente il green pass. Sono 45 i beneficiari del certificato verde indagati dalla procura di ancona e quattro di questi sono del Bolognese. Tre donne e un uomo, età fra i 48 e i 60 anni, uno residnte in città e gli altri in provincia. A loro carico la procura ha emesso altrettamente misure cautelari dell'obbligo di dimora e di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria, tre delle quali eseguite e una ancora da eseguire. Secondo quanto è stato ricostruito, si tratta di persone che non si volevano vaccinare che, tramite intermediari, erano state veicolate fino al punto vaccinale nell'impianto sportivo 'Paolinelli' di ancona, dove lavorava l'infermiere compiacente. Ognuno avrebbe pagato circa 400 euro per ottenere la certificazione dopo la finta somministrazione. L'infermiere 50enne avrebbe fatto tutto all'insaputa del medico responsabile. Non sono emerse infatti responsabilità di medici, funzionari o altre persone del centro vaccinale. L'operazione, chiamata "€uro Green Pass", ha coinvolto varie regioni d'italia, con 24 perquisizioni e circa 18mila euro sequestrati. L'unico a finire in carcere è stato l'infermiere mentre altre quattro persone, tra cui un 53enne avvocato con studio ad Ancona, sono state poste ai domiciliari. Le accuse contestate a vario titolo sono di corruzione, falso ideologico e peculato, continuati e in concorso.