Scatta un primo arresto in quello che, per gli investigatori, è il terzo filone dell’indagine chiamata Villa Inferno, che ruota intorno a un vasto giro di festini a base di sesso e cocaina che si svolgevano in gran parte in ville e villette sui colli di Bologna. La misura è stata eseguita nelle ultime ore dai carabinieri del Nucleo Investigativo dei Carabinieri, coordinati dal pm Stefano Dambruoso, e ha raggiunto un piccolo imprenditore bolognese di 46 anni, che è tra gli indagati -almeno cinque- in questa inchiesta. E’ stato posto agli arresti domiciliari con le accuse di cessione di sostanze stupefacenti e favoreggiamento della prostituzione. Secondo gli investigatori, sono stati raccolti sufficienti elementi per contestare il suo possibile coinvolgimento nell’organizzazione di eventi e serata a invito, nel corso delle quali si cedeva droga e si favoriva appunto la prostituzione. Sarebbe lui l’uomo che, lo scorso ottobre, in un ristorante del centro avrebbe aggredito verbalmente e minacciato una delle testimoni, accusandola di averlo messo nei guai. Nelle carte dell’indagine sono finiti, perché tirati in ballo da testimoni, anche imprenditori, sportivi, e anche un frate: tutte persone che avrebbero partecipato a qualcuna delle feste a base di droga e giovani escort. L’indagine è ancora in pieno svolgimento e potrebbe portare ad altri sviluppi. Questo terzo filone nasce sempre dall’inchiesta Villa Inferno, che un anno fa smascherò un giro di droga e prostituzione che ruotava intorno a una villa di Pianoro e che ora vede 15 imputati in udienza preliminare. Sempre da una costola di quella vicenda è scaturita un’altra indagine che,  pochi giorni fa, ha portato a 11 misure cautelari con la scoperta di un bazar dello spaccio fra via Malvasia e via dello Scalo, droga che sarebbe finita anche ai festini.