Diversi bossoli, alcuni esplosi e altri inesplosi, il fodero di un fucile da caccia e una trappola per attività di bracconaggio animali. Sono gli oggetti sequestrati oggi dai carabinieri nel corso di alcune perquisizioni in tre abitazioni in uso all’uomo di 72 anni indagato a piede libero, con l’accusa di omicidio aggravato dai futili motivi, per la morte della cugina Natalia Chinni, l’insegnante in pensione anche lei 72enne uccisa venerdì scorso a Gaggio Montano, sull’Appennino bolognese. I militari hanno perquisito nuovamente la casa che si trova accanto a quella della vittima, in località Santa Maria Villiana, inoltre una seconda abitazione in un’altra frazione di Gaggio e un appartamento a Casalecchio di Reno. Gli oggetti, ritrovati dai carabinieri con l’ausilio delle unità cinofile, saranno esaminati e in particolare saranno fatte comparazioni fra questi bossoli e le munizioni trovate due giorni fa nel fiume Reno, nei pressi di un ponte sul quale gli investigatori ipotizzano sia transitato l’indagato il giorno del delitto, oltre che con i pallini rinvenuti sul corpo della vittima durante l’autopsia. Oltre alle perquisizioni, durante le quali l’indagato era assistito dal proprio legale, i carabinieri hanno svolto un nuovo sopralluogo anche nella casa della donna, per ulteriori accertamenti sulla scena dell’omicidio.