Si chiamava Yaya Yafa e abitava a Ferrara il facchino 22enne originario della Guinea che ha perso la vita la scorsa notte in un infortunio mortale all’Interporto di Bologna.  Originario della Guinea, aveva un regolare permesso di soggiorno e lavorava da appena tre giorni per la cooperativa di trasporti Metra, tramite un contratto con un’agenzia interinale. Verso l’una della scorsa notte stava lavorando in un magazzino del corriere Sda nel blocco 13.4 quando, per cause in corso di accertamento, è rimasto incastrato tra una ribalta – il punto di carico/scarico merci – e il mezzo pesante che aveva parcheggiato a ridosso. Da una prima ricostruzione il mezzo pesante non si sarebbe spostato e a muoversi, causando la morte del giovane, sarebbe stata la piattaforma mobile. La dinamica precisa dell’incidente è all’esame dell’autorità giudiziaria che ha aperto una indagine, con gli accertamenti delegati all”Unità Operativa Prevenzione e sicurezza Ambienti di Lavoro dell’Ausl di Bologna. Sul posto sono intervenuti per i rilievi di legge anche i Cc della compagnia di Molinella. Sergio Crespi, direttore generale dell’Interporto di Bologna, parlando all’agenzia ansa si è detto ‘addolorato e rattristato” per quanto è accaduto. “Ora dobbiamo capire come è successo -ha aggiunto- e lasciar spazio alle indagini. Il magazzino della Sda, dove è avvenuto l’incidente, è stato temporaneamente chiuso e le operazioni logistiche del corriere continuano negli altri stabilimenti del complesso.

Sull’ennesima tragedia sul lavoro intervengono anche i sindacati. La Cgil punta il dito contro l’utilizzo massiccio che le aziende fanno delle Agenzie per il Lavoro: contratti di un giorno, talvolta senza nessun tipo di formazione adeguata, a ragazzi prevalentemente stranieri. Un sistema che secondo la Cgil di Bologna genera precarietà anche a scapito della sicurezza.

Per il segretario generale Uil Emilia Romagna e Bologna, Giuliano Zignani, i lavoratori devono mobilitarsi e il Governo deve avviare, in modo rapido, l’assunzione dei nuovi ispettori per rafforzare i controlli sulla sicurezza.

Anche la Cisl è intervenuta sulla morte del giovane facchino: Bisogna immediatamente applicare le nuove misure del governo sulla sicurezza sul lavoro, servono più ispezioni e sanzionare le aziende non in regola.

Unitariamente, tutte le sigle sindacali dei trasporti hanno proclamato uno sciopero immediato.