Luigi Tosiani – segretario Federazione PD di Bologna

Ci vogliono “ago e filo”, ma soprattutto “rispetto, lealta’ e senso di responsabilita’”.
Questi i richiami del segretario provinciale del Pd, Luigi Tosiani, all’indomani della direzione di fuoco che ha certificato la lacerazione all’interno del partito (e anche all’interno dell’amministrazione comunale) sulle scelte da fare in vista del voto alle comunali. Gia’ ieri sera nella sue conclusioni, dopo quattro ore di discussione con 130 delegati (mancavano pero’ Alberto Aitini e i suoi sostenitori, tranne il gruppo di Per Davvero) collegato su Zoom, il segretario bolognese ha cercato di calmare gli animi e rassicurare sul percorso tracciato, che non cambiera’. Con un avvertimento: la “qualita’ di questa discussione dipendera’ da come sapremo starci”. Per Tosiani l’unita’ si costruisce infatti “senza strappi, ma con ago e filo, dialogo e incontro”. Perfetta equidistanza sulle candidature in campo, appunto quelle di Matteo Lepore ed Alberto Aitini: le “due disponibilita’ emerse sono di valore”, sottolinea il numero uno dem. Ma visto il dovere di cercare l’unita’ in vista delle elezioni per Palazzo D’Accursio (perche’ il Pd “quando e’ unito vince”), e’ necessario per il segretario un “lavoro comune per verificare le condizioni di unita’ in questo quadro”. Se quelle condizioni “non dovessero verificarsi a monte nella nuova fase che oggi si apre- prosegue Tosiani- le sapremo costruire a valle del percorso democratico”. Cioe’ appunto con le primarie, tratto indentitario Pd, ma “che devono essere occasione per parlare della citta’ e non di noi stessi”, altra sottolineatura del segretario provinciale.
Le primarie infatti, nella visione di Tosiani, “devono essere un momento di coinvolgimento e partecipazione, se le condizioni pandemia lo permetteranno”. Da lunedi’, comunque, partono gli incontri con la coalizione per realizzare un “cantiere del programma” in una “dimensione metropolitana”, visto che il sindaco eletto nel capoluogo e’ chiamato anche a svolgere il ruolo di sindaco metropolitano. Intanto, nonostante i toni forti e i gesti eclatanti che hanno animato la giornata di ieri, i rapporti tra Merola e Aitini non sarebbero logorati al punto da mettere in discussione la permanenza in Giunta dell’assessore per i mesi di mandato che mancano al voto: stando a quanto trapela da chi e’ vicino ai due protagonisti dello scontro, il sindaco non ha intenzione di procedere con un clamoroso ritiro delle deleghe oggi affidate ad Aitini il quale, a sua volta, non ha in animo di fare un passo indietro. Di certo c’e’ che le ultime dichiarazioni dell’assessore sono state una sorta di ultima goccia per Merola, che pur evitando commenti pubblici gia’ non aveva accolto di buon grado altre esternazioni di Aitini. Il quale, ad esempio, dal palco della Festa dell’unita’ di settembre disse che come Giunta “non sempre abbiamo lavorato di comune accordo e questo porta al fatto che i problemi non si risolvono”.

I due assessori Alberto Aitini e Matteo Lepore